Perché proseguire dopo la ricreativa con un corso di Subacquea Tecnica?

Considerazioni generali

Un corso di subacquea tecnica accresce la propria conoscenza subacquea e fornisce un addestramento, sia teorico sia pratico, specifico e decisamente superiore a quello offerto dalla subacquea ricreativa per comportamenti ed “approccio mentale” alle immersioni già a partire dai primissimi 3 metri dalla superficie.”

Dopo aver conseguito l’opportuno addestramento si aprono innumerevoli opportunità: non ci saranno più differenze tra immersioni tecniche e ricreative perché tutte saranno viste sempre e solo come “immersioni” e questo permetterà di raggiungere livelli di sicurezza e tempi di fondo impensabili in una immersione “ricreativa”, in più ci sarà l’opportunità di effettuare immersioni con l’uso di diverse miscele per gestire la fuoriuscita dall’immersione, o decompressione con EAN, ossigeno o miscela ternaria arricchita, e altro ancora proseguendo con l’addestramento.

Non c’è cosa più bella che fare lunghe immersioni, non necessariamente profonde, godendosi fantastici fondali o superbi relitti, ma anche un’immersione a bassa profondità con tempi di fondo lunghi nasconde insidie: con il supporto dell’addestramento e l’affidabilità di una dettagliata pianificazione eseguita ancor prima di vedere l’acqua, si potrà essere più consapevoli e sicuri.

Con la crescita il programma di corsi tecnici fornisce realmente l’opportunità di immergersi il più a lungo possibile e, tramite addestramento e pratica, porta a conoscere, anticipare e gestire i fattori di rischio presenti nelle immersioni.

Purtroppo, avvicinandosi alla subacquea tecnica senza un’adeguata conoscenza e preparazione, l’errore comune è pensare che essa ha come solo obiettivo il raggiungimento di record a profondità.

Bisogna essere consapevoli che il limite di 40m della subacquea ricreativa è la distanza lineare dalla superficie e non la profondità assoluta che si può raggiungere e che comunque anche un’immersione a 20m di profondità presenta rischi.

Se dopo aver fatto un po’ di immersioni ricreative ci si ferma, si fa mente locale e si riflette su cosa si è visto e sperimentato, si osserverà che sta crescendo un pericoloso “mal costume” nella comunità subacquea ricreativa: uscire fuori curva di sicurezza anche a profondità medie, già a partire dai 25/30m, e magari non sapere leggere le info che fornisce il computer, ignorare il principio della scorta di gas ed arrivare fino al termine della bombola pensando che poi qualcuno fornirà gas, oppure eseguire “puntatine” a profondità non del tutto “ricreative”, ovviamente ostentando sempre con orgoglio che la base delle proprie immersioni è la “sicurezza” o peggio ostentare con orgoglio il comportamento irresponsabile. A questo si somma l’ignoranza e noncuranza della tecnica di coppia sia in immersione che durante la pianificazione dell’immersione: chi si immerge non è il subacqueo ma la coppia che deve pianificarsi come tale per gestire anche eventuali emergenze.

Nelle immersioni tecniche è usato il termine “addestramento”, il quale richiede molta umiltà e dedizione per sviluppare capacità pratiche e teoriche che includono soprattutto rafforzamento e consapevolezza dei principi di sicurezza nell’ambito di una logica di coppia.

L’immersione tecnica non deve essere un obiettivo per tutti, non è per tutti e nessuno può farcela se non ci mette passione, umiltà, applicazione, motivazione, e determinazione: con questo approccio si possono raggiungere grandi obiettivi ed ampliare il nostro reale addestramento anche, e soprattutto, durante le successive immersioni “ricreative”.

L’umiltà sarà la caratteristica che dovrà contraddistinguere un buon subacqueo tecnico, perchè per raggiungere il risultato si dovrà imparare molto. Si rifletta su coloro che pensano e agisce con presunzione come se conoscessero davvero tutto per la loro esperienza, una persona presuntuosa con una mentalità chiusa non può apprendere.

Parliamo ora di subacquea tecnica

Dal corso Open Water Diver in poi viene insegnato che le immersioni ricreative sono quelle in cui in qualsiasi momento durante l’esplorazione si può risalire direttamente in superficie rispettando ovviamente la velocità di risalita e la progressiva emissione d’aria per evitare sovradistensioni polmonari. La subacquea tecnica invece ci mette un tetto sopra la testa. Questo tetto può essere fisico come nel caso di immersioni in un relitto, sotto il ghiaccio, in grotta oppure virtuale come nel caso di immersioni in decompressione o fuori curva. Questa differenza, che può sembrare banale agli inesperti o imprudenti in realtà è abissale e pone tantissimi paletti rispetto alla subacquea ricreativa. Di seguito i più importanti:

  1. Attrezzatura adatta. Si dovrà avere tutto doppio dalle bombole ai computer, perfino al GAV. Ciò comporta necessariamente dei costi diversi rispetto alla subacquea ricreativa.
  2. Capacità di risolvere i problemi in acqua senza poter riemergere.
  3. Disciplina e pianificazione dell’immersione. Si dovrà pianificare bene l’immersione in termini di tempo profondità e scorta d’aria, errori in questo senso, non avendo accesso diretto alla superficie possono comportare incidenti gravi anche mortali.
  4. Logistica complessa. La subacquea tecnica raramente può essere fatta senza una logistica robusta che preveda barca di supporto, personale di supporto e, in casi di immersioni particolarmente complesse, team di supporto.
  5. Rischi alieni alla subacquea ricreativa. Se nella subacquea ricreativa rischi come tossicità dell’ossigeno sono molto bassi nella subacquea tecnica con più miscele sono un rischio reale.

Perché si fanno immersioni tecniche?

Le immersioni tecniche permettono di esplorare siti che contemplano condizioni di tempo d’immersione o profondità inaccessibili con l’addestramento o l’attrezzatura ricreativi. Unitamente a questo attrezzature particolari, come Rebreather o scooter subacquei rendono questo tipo di immersioni particolarmente interessanti e stimolanti

Entrambi i tipi di subacquea se fatte rispettando regole e linee guida vigenti hanno dei margini di sicurezza molto alti. La subacquea tecnica, come tutti gli sport che si spingono oltre allo standard di pratica canonico, ha inevitabilmente qualche rischio in più. Bisogna comunque dire che il vero rischio della subacquea tecnica è quello di sottovalutarla e di considerarla una cosa solo un po’ diversa rispetto la subacquea ricreativa quando in realtà sono due cose completamente differenti. Avere un bagaglio di esperienza ricreativo di 1000 immersioni, ad esempio, e di 10 immersioni tecniche ci fa essere comunque n subacqueo novizio nell’ambito tecnico. Questo atto di umiltà è difficile da digerire per qualcuno ed ecco che istruttori o sub esperti si spingono ad esplorare cunicoli, relitti o a fare immersioni in decompressione senza l’esperienza o l’attrezzatura adatti per lo scopo. In questi casi l’incidente, anche fatale, potrebbe essere dietro l’angolo.

In che cosa la subacquea tecnica si differenzia dalla subacquea ricreativa?

Le immersioni ricreative sono effettuate con aria o aria arricchita (nitrox) fino ad una profondità massima di 40 metri (con brevetto Deep Diver PADI) e, nel caso di penetrazione, entro la zona di luce naturale non oltre la distanza di 40 metri dalla superficie (ad esempio nel caso di un relitto alla profondità di 18 metri, la penetrazione può essere effettuata fino a 22 metri al suo interno 18 + 22 = 40).
Il limite di 40 metri è dettato dalla necessità di avere accesso immediato alla superficie in caso di emergenza e viene richiesta una preparazione non eccessivamente complessa.
Solitamente la subacquea ricreativa viene esercitata con attrezzatura relativamente semplice (gruppo ARA composto da una bombola singola, due erogatori, Gav mono-sacco).
Nella subacquea ricreativa le immersioni vengono pianificate all’interno della curva di sicurezza e, salvo eccezioni, non sono previste tappe decompressive.

Nella subacquea tecnica si eccedono i limiti della subacquea ricreativa.

La subacquea tecnica prevede decompressioni accelerate con uso di diverse miscele di gas (aria, aria arricchita, ossigeno, trimix) durante l’immersione.

Per questo motivo l’equipaggiamento della subacquea tecnica richiede una preparazione particolare in quanto si usano metodologie estensive, tecnologie ed apprendimento approfondito per il controllo del rischio aggiuntivo.

Le attrezzature utilizzate nella subacquea tecnica sono molto più complesse che nella subacquea ricreativa e, se vengono usate tre miscele diverse, il sub tecnico avrà tre bombole (generalmente un bi-bombola attaccato al GAV contenente aria, una bombola di aria arricchita ed una bombola di ossigeno tenute imbracate ai suoi fianchi) ciò comporta – evidentemente – la necessità di avere una GAV con un volume particolarmente capiente (di solito 40 litri) e almeno 4 erogatori (2 per il bi-bombola oltre ad un erogatore per ciascuna delle due miscele di nitrox e di ossigeno).
Alcune tappe decompressive possono durare anche qualche ora, va da se che – in acque con temperatura inferiore ai 24° C – sia utilizzata di norma la muta stagna.

Inoltre, essendo l’attrezzatura per la subacquea ricreativa particolarmente pesante (è evidente avendo almeno tre bombole…) per consentire al sub tecnico un agevole tappa di decompressione si usa un pallone da sollevamento che si gonfia e si lancia in superficie.

Quali rischi si corrono nelle immersioni di subacquea tecnica?

E’ possibile definire diversi contesti di subacquea “tecnica”, tuttavia superare i limiti della subacquea ricreativa (40 metri di profondità) non equivale automaticamente a definire tale immersione come tecnica.

La subacquea tecnica comporta dei rischi che possono comportare danni gravi (ed anche la morte) in relazione alle diverse PDD (patologie da decompressione: embolia gassosa arteriosa, pneumotorace, enfisema mediastinico, enfisema sottocutaneo) relativi ad omissioni di procedure e tappe decompressive, ma anche il verificarsi di ipossia o iperossia dovuti all’errato uso delle miscele, barotraumi o tossicità dell’ossigeno sul SNC (sistema nervoso centrale), narcosi da azoto, annegamento, ecc.

“Nella subacquea tecnica, anche se si esegue tutto correttamente, rimane sempre un potenziale di rischio di incidente che può portare a lesioni permanenti o alla morte”.

È necessario accettare questo rischio se si vuole praticare la subacquea tecnica!

In ogni caso è importante sottolineare che la stragrande maggioranza degli incidenti nella subacquea (anche quella ricreativa) sono il risultato di mancate o errate applicazioni delle procedure richieste, dalla mancata o scorretta manutenzione delle attrezzature, dal mancato controllo pre-immersione, dal non seguire i propri limiti di addestramento e/o di preparazione fisica.

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